E forse non tutti sanno che quando si parla di unire due parti metalliche tra di loro, la tecnica a cui fare ricorso si chiama saldatura. Detto ciò, esistono poi diverse saldatrici per lavorare in officina meccanica, nell’industria o anche più semplicemente in un laboratorio del fai da te dove dedicarsi alla realizzazione di diversi tipi di progetti di varia natura dalle riparazioni fino addirittura alla realizzazione di veri e propri mobili e arredi per la casa.
Nel momento in cui si parla di puntatrici, si fa riferimento a quella che è una cosiddetta saldatrice a punti. Si tratta di un utensile molto versatile e diffuso che permette di operare in diversi contesti. Naturalmente, la sua principale funzione resta quella di fondere insieme due parti metalliche, solitamente delle lamiere, perché vengano unita in maniera definitiva senza dover utilizzare elementi di giunzione come viti o simili.
Per riassumere in breve in poche parole come funziona una puntatrice, bisogna afferrare il concetto di circuito elettrico. Questo utensile permette di creare una circuito all’interno del quale viene raggiunta una temperatura molto alta in grado di far fondere il materiale di cui è fatto l’elettrodo.
Per poter unire due parti in lamina, è necessario che vengano posizionate nel modo corretto. Infatti, prima di iniziare il lavoro di saldatura occorre che le lamine vengano fissate in maniera stabile. Solitamente vengono anche leggermente sovrapposte e strette tra due elettrodi generalmente in rame. Ora che tutto è pronto, è sufficiente accendere la saldatrice affinché il circuito si chiuda. La corrente passa tra le parti in metallo e sviluppa calore proprio nella parte in cui sono stati posizionati gli elettrodi.
Le alte temperature che si sviluppano fanno fondere il metallo realizzando il punto di saldatura che unisce le due parti. La tempistica per poter unire in maniera corretta questi elementi è davvero minima poiché bastano appena pochi secondi. Per ottenere un buon risultato sia dal punto di vista estetico che funzionale, il segno della saldatura va studiato in base alle dimensioni degli elettrodi, il tempo della saldatura e lo spessore delle parti in metallo.