Si parla di finta malattia nel momento in cui un lavoratore invia il regolare certificato di malattia al lavoro ma non sta affatto male. Anzi, ne approfitta per svolgere tute le sue commissioni o addirittura svolgere una seconda attività lavorativa. È un comportamento illegale poiché si tratta frode e truffa ai danni, anzitutto, dell’azienda e, in seconda battuta, dello Stato. Vediamo quali sono i comportamenti più sospetti per cui richiedere la visita a domicilio e l’intervento di un valido detective esperto in investigazioni private e controllo dei dipendenti. Se desideri avere ulteriori approfondimenti, vai su www.investigatoreprivatoroma.cloud
Inviare il certificato di malattia a ridosso del fine settimana
È abbastanza sospetto inviare malattia puntualmente a ridosso del fine settimana. Denota la chiara volontà di fare un bel cosiddetto weekend lungo fuori dall’ufficio. È un po’ come far partire il weekend già con il giovedì. Per scoprire i furbetti, sarebbe opportuno segnare in un file con il calendario tutte le volte che vengono richieste ferie e inviate malattie per capire lo schema che ci sta dietro. Speso in una grande azienda in pochi hanno il tempo di farlo, ma il detective privato consiglia di procedere in questo modo.
Mandare malattia al rientro dalle ferie
Una persona che ha finito i giorni di ferie a sua disposizione ma non ha alcuna intenzione di tornare operativo in ufficio, che cosa fa? Beh, chi ha una buona etica professionale ingoia il rospo e si presenta puntuale in ufficio il lunedì mattina. Invece, ci sono altri che fanno false carte. Sono coloro che usano la finta malattia ad inviare il certificato di malattia per restare in vacanza il più a lungo possibile e percepire ugualmente parte dello stipendio sotto forma di indennità di malattia.
Fingersi malati dopo le feste comandate
In occasione di feste comandate, patronali e chiusure programmate dell’ufficio. I furbetti che usano la falsa malattia tendono a inviare il certificato di malattia. Ancora una volta, l’intento è quello di stare più a lungo possibile lontani dalla scrivania in ufficio, con conseguente irritazione dei colleghi di lavoro che dovranno occuparsi delle pratiche che altrimenti restano indietro.